mercoledì 6 aprile 2016
La tedesca e l'alpino
Da piccola mi sentivo un apolide, si perchè mia mamma è tedesca, mio papà italiano ( emiliano, agli emiliani piace sentirsi emiliani) e sono nata a Parigi...il fatto di sentire che appartenevo a tre stati, ma anche a nessuno mi faceva sentire speciale (nella visione di una bambina tre stati era come dire tutto il mondo)..per un pò.. poi arrivò il periodo delle elementari e mi vergognavo quando mia mamma parlava a me e mia sorella in tedesco...poi c'è stata la fase del nome..quel nome così strano che nessuno aveva a Milano ... che pochi sanno scrivere...uffa!...allora il nostro mitico dottor Evangelista (un uomo che a me sembrava uno sciamano capace di fare miracoli) mi chiamava Stefania, non so perché, però mi piaceva, mi faceva sentire uguale alle mie amiche...naturalmente crescendo ho invece apprezzato tutte quelle diversità...Le tradizioni tedesche fuse con quelle italiane che bello, mi pareva di avere una comprensione più grande della vita...la parte francese, che poi è solo legata al luogo di nascita e al nome, rimaneva relegata all'ascolto della canzone di Gilbert Becaud... fin qui tutto bene... ma essere figlia di una tedesca e di un italiano emiliano e alpino, bhè, mica facile...Quando c'erano le partite di calcio Italia- Germania si scatenava il dramma, intanto io e mia sorella non potevamo dire a chi tenevamo e speravamo nel pareggio, inoltre sapevamo quello che avremmo passato...giorni di prese per i fondelli verso il perdente che puntualmente non rispondeva se non per interposta persona, cioè io e mia sorella... Altra cosa strana era come veniva considerata la malattia in casa mia..il più delle volte come una cosa da nulla, per i miei dovevi avere almeno 38/39 di febbre per dire che non stavi bene (ma questo credo che facesse parte dell'educazione ricevuta più o meno da tutti quelli della mia generazione), oppure come una "scusa" per non fare geografia, io non ho mai amato la geografia...sarà per il mio deficit in orientamento...Comunque sia, ammalarsi era un pò quella cosa che non doveva accadere...Ricordo una sera quando, tornata da una gita con amici, non mi sentivo bene, ero fiacca e probabilmente febbricitante, si avevo la febbre, mesta mesta sono andata da mia mamma e le ho detto: Mami non mi sento bene, forse ho la febbre...Mia mamma: La figlia di una tedesca è forte e non si ammala...Ah, ho capito...proviamo col papà, lui è emiliano, forse posso ammalarmi: "Papi non mi sento bene, forse ho la febbre...Mio papà: La figlia di un alpino è una roccia!...ma porca miseria l'alpino l'avevo dimenticato...E' finita che mi sono impasticcata da sola e mi sono messa a letto per poi scivolare in un sonno sicuramente ristoratore, se non che due ore dopo venivo sbatacchiata dai miei in preda a preoccupazioni per il mio stato di salute...Valli a capire 'sti tedeschi e alpini... Comunque da allora quando mi ammalo mi capita sempre che si palesino la Tedesca e l'Alpino per ricordarmi di che pasta son fatta....ecco io vorrei invece sentirmi un pò fragilina e di tanto in tanto svenire...è che non ci credo neanche io...uffa!
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