domenica 15 maggio 2016

Partire

Partire
Non sono mai stata una ritardataria, eppure ultimamente arrivo sempre al pelo e questo genera un conflitto con me stessa: ce la faiiii? Si può sapere che ti succede??? Forse sto imparando a fregarmene o, meglio, ad essere meno sul pezzo, è che non sono ancora tutta allineata con me medesima, per questo il conflitto. Prendo la macchina o il treno per Milano? Il treno: meno stress, più tranquilla- la macchina: più comoda, quando rientro non sono vincolata dagli orari e da attese inutili...eh sì il tempo va reso efficiente in ogni singolo frammento... Prendo la macchina e all'altezza di Paullo sono già pentita, potevo prendere il treno... Comincia il mantra "dai dai dai che ce la fai!" Poi analizzo mentalmente il percorso per non perdere ulteriore tempo... Arrivo a Corvetto, " dai dai dai che trovo un parcheggio", mollo la macchina " rallenta tempo, rallenta tempo" devo pure prelevare , avrò nel portafoglio si e no 0,15 centesimi...fatto... corro in metropolitana, salgo, mi siedo, guardo il numero di fermate per Centrale, guardo l'orologio... Si ce la faccio, anzi sono pure in anticipo, mi sento efficiente... o deficiente?...vabbe' mi rilasso e guardo le persone. Quando sono in viaggio, su qualunque mezzo, mi piace guardare le persone, guardare nelle case che passano veloci da un finestrino, ascoltare frammenti di discorsi...in metro sono quasi tutti con la testa bassa concentrati sul telefonino o meglio, smartphone, non ci si guarda più... Una ragazza parla al telefono, auricolari nelle orecchie e contemporaneamente "whatsuppa", in che cavolo di realtà vive??? Di fronte a me un signore elegantemente vestito, forse è una divisa?, è concentrato sul suo cellulare, ha delle belle mani, l'ho già detto che guardo molto le mani?, dita affusolate, l'anulare sembra non appartenere a quella mano, è quasi un estraneo...porta la fede.. allora mi immagino la loro vita... ha il viso stanco, borse sotto gli occhi, potrebbe avere tra i 40 e i 50 anni, biondo cenere i capelli, occhi azzurri, di un azzurro acquoso, un po' spento... sta nella sua realtà...due asiatici, loro hanno spesso delle belle mani...parlano e ovviamente non capisco... due donne, forse una è la mamma, la mamma sta in piedi e guarda le persone, la figlia, una signora forse sulla quarantina portati male, seduta, guarda il suo smartphone, pure lei ben vestita.. Una ragazza parla ad alta voce, al telefono, ovviamente, i discorsi sono come quando fotografi un piatto di pasta e lo pubblichi su Facebook... Una volta se uno parlava per strada fra se' e se' era considerato un matto, mi ricordo Lufthansa, un ragazzone considerato un po' svitato che agitava tanto le braccia, da cui il nomignolo, e parlava parlava tanto da solo, ti mando un abbraccio ovunque tu sia caro ragazzone... frammenti di un puzzle, ognuno in una proiezione propria di realtà, e se Matrix fosse vero?
Centrale, scendo, mi immergo in Matrix e corro al binario... prendo posto sul treno e penso a quando rientrerò, alle splendide persone che incontrerò e al mio regalo...
Buon viaggio... segui il bianconiglio...

sabato 7 maggio 2016

Filippo

Filippo
Ho due creature meravigliose, Lorenzo e Filippo, che amo pazzamente. Sono tanto diversi eppure simili, come spesso sono i fratelli e le sorelle, come se non si potesse prescindere dalla matrice...
Filippo e' una creatura pazzesca, a volte vorrei essere dentro la sua testa per stupirmi dei suoi circuiti neurali...
Ricordo un episodio di lui a 4 anni: festa di compleanno, gli amichetti che giocano in giardino e Filippo che li guarda dalla finestra della cucina.
"Amore andiamo fuori dai tuoi amici"" No li guardo da qui" " Ma figurati se stai qui a guardare, sono venuti per te ed ora vai da loro", lo prendo per la mano in modo brusco e lo metto a sedere sui gradini per mettergli le scarpe, mentre sono intenta coi nodi dei lacci sento " stupida mamma" ... un magma di incazzatura comincia a salire dallo stomaco e si dirige agli occhi, li si concentra in uno sguardo distruttore... Sollevo la testa con questo carico e lui: " hai sentito anche tu questa voce?" Riabbasso la testa, lego i lacci, lo mando fuori ( non potevo compromettere la mia credibilita') e comincio a ridere, un genio! "Hai sentito pure tu questa voce?" Ma come gli e' venuta? Ancora rido al solo pensiero.
Filippo ha l'abilita' fisica di una patata, da piccolo diceva"mamma faccio un salto grande" "si tesoro, ti guardo" ed ecco che si preparava con tutta quella tensione fisica di chi sta per compiere un'azione strabiliante, da record mondiale, concentrato, teso, spicca il salto, io vedo un gran muoversi di braccia e uno slancio del bacino che si protende in avanti, ma i piedi, quelli si sono staccati si e no 4 cm da terra, per lui, pero' era il saltone della vita.
Filippo, la mamma dei super eroi, Filippo che agli amici che corrono per i prati con un filo di voce dice: amici, amici, non corriamo...divertiamoci...!
Questa curiosa creaturina mi stupisce, lo osservo e mi pare magnifico. Mi fa incazzare e ridere da morire, ma quello che mi piace di piu' è che non nasconde la sua essenza...Bravo Pipper, ti amo❤️

mercoledì 4 maggio 2016

L'alpino, il leone Jhonny, il Lanza

L'alpino, il leone Jhonny, il Lanza
Il mio papà...un gran bel personaggio, innamorato delle sue figlie che ha cresciuto con grande senso dell'onore, del dovere e onestà, spronandole sempre verso il meglio. Ricordo una telefonata fatta da me...ero in Sardegna con i miei due figli piccoli, il villaggio praticamente deserto e Olbia a 10km...la macchina in panne.."ciao papà sono bloccata, la macchina non va, non c'è nessuno..." " Nannina tu sei una donna forte figurati se non trovi una soluzione, un bacione..." clic...Ma porc...io voglio essere debole e svenireeee...vabbè poi ho risolto, grazie al buon Greg...
Il Lanza, l'alpino, che partiva per le adunate degli alpini tre giorni prima con i suoi amici, io credevo che scalassero montagne per prendere la piuma di un'aquila da sfoggiare poi con orgoglio sul loro cappello ( così ci aveva raccontato il Lanza a proposito della sua piuma), solo dopo ho capito che c'entravano grandi bevute, mangiate e tanto tanto ridere...
Il Lanza leone Jhonny ha molti amici, dai 3 ai 7 anni, e il bello è che quando lo reclamano lui ha la capacità di diventare come loro.. e giocano, giocano, ridono, si spaventano, urlano, fai fatica a capire che lì c'è un adulto...
Il Lanza ha straordinarie capacità da rabdomante... dagli un mensola da mettere in bagno e lui ti trova le tubature e le buca...spesso si tratta di quelle dei vicini per cui si dispiace e non manca di sottolineare che sia davvero un peccato che non possano tirare lo sciacquone...noi, invece al posto della mensola abbiamo messo un tappino da meterassino per chiudere il buco...questo è interior design..
Il Lanza si circonda di amici abili che fanno da spettatori alle "minchiate" che combina, e sono notevoli, ma il bello è che non gli danno consigli, lo osservano e lo lasciano fare, forse perchè non si capacitano che si possa arrivare a certi livelli, a cose fatte, dopo averlo simpaticamente insultato, gli mostrano la "via" e il Lanza comincia a ridere e dice "ma guarda che pirla che son stato..."
Il Lanza ha un modo tutto suo di ascoltare...alla fiera di Francoforte dove si recava ogni anno per lavoro, un suo cliente o forse era un suo rappresentante, racconta del suo viaggio per raggiungere Francoforte, un viaggio avventuroso nel senso che gli è capitato di tutto, pericoli compresi, gli ascoltatori erano rapiti e a tratti commentavano le peripezie, tutti, Lanza compreso...poi alla fine..il commento finale del Lanza " e il viaggio? com'è andato?"
Insomma ce ne sarebbero tante da raccontare, nel nostro gergo si usa il termine "lanzarinata" che sta a significare: compiere un'azione che ha delle caratteristiche iniziali di genialità e si risolve per essere un'emerita cazzata, ma fa tanto tanto ridere"
E' chiaro che noi Lanzarini avendo una certa mappatura genetica siamo naturalmente portati per le "lanzarinate", ma se volete potete farle pure voi...Divertimento garantito...
Papà sei unico! Ti voglio bene

mercoledì 20 aprile 2016

Frau Ingebrand

Frau Ingebrand
La mia mamma... sono qui in ospedale con lei, visite di controllo, e di lei racconterò...
Ellen Ingebrand, tedesca, da giovane bella da togliere il fiato ed ora una splendida signora...
Da tantissimi anni vive in Italia ( più di quelli che ha vissuto in Germania) e l'accento è ancora rimasto tipicamente tedesco, quando la tua terra la porti dentro...così come a molti che studiano il tedesco das e der creano confusione, così per la mia mamma capita che non sempre sia chiaro che un aggettivo riferito al genere femminile può anche terminare con la "o"...
Da piccole mia sorella ed io perfidamente le insegnavamo delle parole improbabili o a coniugare al passato dei verbi ( a lei piace il passato remoto perché lo usano tanto i toscani che adora) facendole fare qualche figuraccia, ma era talmente bella che le si perdonava tutto... Una volta al lavoro parlando al telefono con un cliente in merito ad un ordine che andava corretto, soavemente disse : scorregge lei o scorreggo io... Per fortuna che qualcun altro tempo dopo disse: mi corrigerete... Pensa se l'avessimo scorrigerato...
La Ellen piace a tutti, ai miei amici, agli amici dei nipoti... Lei ha quella straordinaria capacità di divertire, quando non si fa sovrastare da qualche attacco di caratteraccio...e chi non l'ha...
Ora son qua che l'aspetto... Lei che quando deve andare in ospedale è tutta coordinata perché in certe occasioni bisogna aver stile...ti voglio bene Mamma

martedì 12 aprile 2016

La fata smemorina

La fata smemorina
Ho sempre pensato di avere una memoria incredibile...sbagliandomi... Cioè non proprio sbagliandomi...ce l'ho per le sensazioni, gli odori... Per nomi, cose, città...un disastro...Ho dei veri e propri black-out. Un giorno, mentre stavo sgridando mio figlio, mi sono bloccata, l'ho guardato e detto: come ti chiami? Lui tra lo stupito e l'impaurito ( ero proprio incazzata) mi dice: mamma mi chiamo Lorenzo! ... Ecco- dico io- Lorenzo...e via di filippica...Un'altra volta sono a prendere l'altro figlio a scuola e mentre chiacchiero amabilmente con un'amica vedo uscire i bambini e cerco il mio, allungo il braccio per farmi notare perché non mi veniva il nome, non mi guarda...Cacchio guardami! che non mi viene il nome...così è uscito:Cosooooo!! Lui si è girato ( l'unico che sapeva che quella scriteriata poteva essere solo la sua mamma) ed è arrivato ... La mia amica con gli occhi fuori dalle orbite ha balbettato: hai chiamato Filippo coso...Ehhh non mi veniva il nome, ho risposto... Quando vado a vedere un film non è che posso ricordarmi titolo, cast, regia...trama...così una sera tra amici abbiamo lungamente parlato del film di David Linch, poi uno se ne viene fuori con un titolo ( non me lo ricordo) e io dico: non l'ho visto! Risposta: si Nathalie che l'hai visto...io scocciata: ti dico di no...Lui: ti assicuro di si...io: ma porca miseria saprò bene che film ho visto...lui: Cretina è il film di David Linch...io: Ah....
Per anni ho avuto il privilegio di lavorare come assistente di un grande regista, quando non eravamo in qualche sala prove o teatro a lavorare, curavo il suo archivio a casa sua, ci vedevamo per il pranzo ed era sempre un bellissimo momento di scambio. Un giorno gli parlo di un film bellissimo: Lamberto ho visto un film straordinario...sai quello tratto dal libro....con quel attore...buio buio totale...mi fosse venuto un nome...lui mi ha suggerito che per capire e avere uno scambio di opinioni fosse indispensabile almeno un nome...mi voleva bene...quindi se mi volete un pochino di bene abbiate pietà di me per nomi, cose, città... No, non è alzheimer..

lunedì 11 aprile 2016

Quella volta a Rodi
La mia amica del cuore, Rachele, ha una bella casa a Rodi e un paio di anni fa mi ha invitata ( per la verità mi invita sempre...), diciamo che finalmente i pianeti erano ben allineati per favorire questo evento! Saremmo stati Rachele, suo marito, Francesco, che e' un uomo straordinario,la loro figlia, Sofia poi Maria Paola, figlia di Francesco, Maria Luisa e Franco, una coppia che avevo visto una volta anni addietro, e io. Stabiliamo la data di partenza, sabato...no domenica, aspetta noi saremo a Salisburgo ( Rachele e family) dunque torniamo venerdì, dice Rachele, se riesci prendi un aereo che arrivi nel tardo pomeriggio, noi ( Rachele e family) arriveremo per pranzo cosi apriamo la casa e ti mando i boys ( Francesco e Franco) all'aereoporto per prenderti... Ah non stare a portare shampoo, saponi o altro che qui c'e' tutto...Ottimo... Pure i boys, mi sentivo tanto la Wanda Osiris... Prenoto... Comunico data e ora di partenza, il tutto con notevole anticipo, poi, visto che ormai era già tutto organizzato non ne abbiamo più parlato...Finalmente giunge la data fatidica...si parte... Ossignur che gioia!...il mio volo ha un ritardo lo comunico a Rachele, non volevo che i boys partissero con troppo anticipo... Poi tutto tranquillo... Arrivo... Gia' mi sentivo con le piume in testa, un boa di piume che mi avvolgeva il collo e leggero fluttuava nell'aria, immaginavo il mio ingresso agli arrivals con i boys in ginocchio pronti a prendermi e farmi fare un meraviglioso volo d'angelo...puf! Non li vedo... Forse non dovevo avvisare del ritardo, se la son presa comoda... Vabbe' aspetto... Bello non e' far aspettare la Wanda pero'... Sto li... Quanto ci vorrà da casa loro a Rodi città, bho, manco so come si chiama il posto dove stanno... Vabbe' arriveranno...dopo due ore mi decido a chiamare: Pronto? Nanni ( così mi chiamano in famiglia e Rachele) dove sei? A Rodi? ...io: Rachi, ahahahah tutto bene, e i boys? Voi dove siete....ahaha a Milano?ahahah...Poi e' calato il silenzio...Nanni ma sei davvero a Rodi?... Si Rachi.. e voi?....Noi stiamo rientrando da Salisburgo, arriviamo domani...Altro silenzio...Da quel momento e' partita tutta una serie di telefonate tra me e Rachele, Rachele e Luisa ( per fortuna erano a Rodi da qualche giorno) , io su un taxi verso... Boh?...è scritto tutto in greco...non capisco...insomma arrivo all'albergo dei miei salvatori, che mi portano alla villa Pernacchia ( si chiama davvero così)... Frastornata, ma felice vado a letto, c'erano le lenzuola, ma nient'altro... Per fortuna avevo una saponetta..'n si sa mai...Insomma il giorno dopo sono arrivati... E' stata una delle vacanze più divertenti, ho una coppia di amici strepitosi, ho trovato un fratello, il brother, e una nuova amica preziosissima, una saggia Marie Pole, una Tatona che e' una Tatona... Quest'anno ritorno... Cosa accadrà? Mi lascio sorprendere... Comunque se avete una casa da aprire sono a disposizione....

domenica 10 aprile 2016

Il ciliegio

Il ciliegio
Amo Milano, nonostante l'intruglio da cui provengo, io mi sento milanese e mi piace. Sin da piccola ho pensato che avrei sempre abitato a Milano. Dicevo: io vivro' sempre in citta', se proprio proprio devo scegliere o montagna o mare ( che era come dire o bianco o nero), in campagna mai ( che era come dire il grigio mai), sai la noia...
Da 23 anni vivo in campagna, quando si dice che uno e' fermo nelle sue decisioni...appunto...
Inizialmente e' stato uno shock... i suoni delle campane, gli uccellini, i cani che abbaiano, le voci... Oh mio dio! Io volevo il rumore delle macchine, lo stridio dei freni della 60 che fermava sotto casa mia, le autoambulanze...insomma tutta quella roba li della citta'...poi mi sono abituata alla tranquillita' della campagna sempre, pero', con quella spocchiosita' di chi arriva dalla citta' e va in provincia... Insomma avevo quell'atteggiamento da queen Elizabeth...Quando vai a vivere in campagna lo fai anche perche' vuoi il giardino...io ho un bellissimo giardino, grande, di cui si prendeva cura un omino gentile di nome : Signor Paolo. Il Signor Paolo parlava solo in stretto dialetto cremasco, che io non capivo. Lui mi parlava e io sorridevo annuendo ( avra' pensato che queen Elizabeth era una cretina!)... Il Signor Paolo ci procurava gli alberi da frutto ( mica vuoi farteli mancare gli alberi da frutto, sai la goia di mangiare la tua frutta?...tutta assieme?...), cosi ci pianto' anche un ciliegio... Bello... Quanti fiori...quante ciliegie ci avrebbe dato...e' che quando i fiori diventavano frutti le belle ciliegie bianche non riuscivano mai a diventare rosse perche' i corvi se le mangiavano... Due anni abbiamo aspettato che maturassero quelle benedette ciliegie... Poi un giorno sono venuti amici a trovarci, Franco, uno degli amici va verso il ciliegio... Era pieno di ciliegie bianche non ancora mature...torna e dice: che buone le vostre ciliegie! Noi abbiamo pensato che ' sti cittadini proprio non capiscono niente della natura ( nel frattempo eravamo diventati degli esperti in "vita da campagnolo")e gli abbiamo urlato contro: sei matto, non sono ancora mature!!
Lui: ma sono dolci...
Le abbiamo assaggiate ed erano dolci... Cosi abbiamo scoperto che esistevano le ciliegie bianche... Due anni abbiamo aspettato che maturassero... Signor Paolo quanto avrai riso alla faccia di queen Elizabeth??? Perche' tu lo sapevi vero??

mercoledì 6 aprile 2016

La tedesca e l'alpino

Da piccola mi sentivo un apolide, si perchè mia mamma è tedesca, mio papà italiano ( emiliano, agli emiliani piace sentirsi emiliani) e sono nata a Parigi...il fatto di sentire che appartenevo a tre stati, ma anche a nessuno mi faceva sentire speciale (nella visione di una bambina tre stati era come dire tutto il mondo)..per un pò.. poi arrivò il periodo delle elementari e mi vergognavo quando mia mamma parlava a me e mia sorella in tedesco...poi c'è stata la fase del nome..quel nome così strano che nessuno aveva a Milano ... che pochi sanno scrivere...uffa!...allora il nostro mitico dottor Evangelista (un uomo che a me sembrava uno sciamano capace di fare miracoli) mi chiamava Stefania, non so perché, però mi piaceva, mi faceva sentire uguale alle mie amiche...naturalmente crescendo ho invece apprezzato tutte quelle diversità...Le tradizioni tedesche fuse con quelle italiane che bello, mi pareva di avere una comprensione più grande della vita...la parte francese, che poi è solo legata al luogo di nascita e al nome, rimaneva relegata all'ascolto della canzone di Gilbert Becaud... fin qui tutto bene... ma essere figlia di una tedesca e di un italiano emiliano e alpino, bhè, mica facile...Quando c'erano le partite di calcio Italia- Germania si scatenava il dramma, intanto io e mia sorella non potevamo dire a chi tenevamo e speravamo nel pareggio, inoltre sapevamo quello che avremmo passato...giorni di prese per i fondelli verso il perdente che puntualmente non rispondeva se non per interposta persona, cioè io e mia sorella... Altra cosa strana era come veniva considerata la malattia in casa mia..il più delle volte come una cosa da nulla, per i miei dovevi avere almeno 38/39 di febbre per dire che non stavi bene (ma questo credo che facesse parte dell'educazione ricevuta più o meno da tutti quelli della mia generazione), oppure come una "scusa" per non fare geografia, io non ho mai amato la geografia...sarà per il mio deficit in orientamento...Comunque sia, ammalarsi era un pò quella cosa che non doveva accadere...Ricordo una sera quando, tornata da una gita con amici, non mi sentivo bene, ero fiacca e probabilmente febbricitante, si avevo la febbre, mesta mesta sono andata da mia mamma e le ho detto: Mami non mi sento bene, forse ho la febbre...Mia mamma: La figlia di una tedesca è forte e non si ammala...Ah, ho capito...proviamo col papà, lui è emiliano, forse posso ammalarmi: "Papi non mi sento bene, forse ho la febbre...Mio papà: La figlia di un alpino è una roccia!...ma porca miseria l'alpino l'avevo dimenticato...E' finita che mi sono  impasticcata da sola e mi sono messa a letto per poi scivolare in un sonno sicuramente ristoratore, se non che due ore dopo venivo sbatacchiata dai miei in preda a preoccupazioni per il mio stato di salute...Valli a capire 'sti tedeschi e alpini... Comunque da allora quando mi ammalo mi capita sempre che si palesino la Tedesca e l'Alpino per ricordarmi di che pasta son fatta....ecco io vorrei invece sentirmi un pò fragilina e di tanto in tanto svenire...è che non ci credo neanche io...uffa!

sabato 2 aprile 2016

Maria Antonietta

Maria Antonietta


L'ora legale è per me motivo di felicità, amo la luce, le giornate che si allungano..cioè loro non è che si allungano...c'è luce fino a tardi... nutro quella felicità interiore per cui ti si stampa il sorriso in faccia senza un apparente motivo, in fondo basta poco per essere felici...E' che improvvisamente ti bei di tutto quello che c'è intorno, ti senti partecipe del risveglio di mamma natura...è una rinascita cosmica...da metà giugno a fine agosto c'è un'ora che prediligo sopra tutte, quella che va dalle sette alle otto di sera (più o meno)...la amo follemente perché mi dà un senso di calma, è come se la terra, dopo una giornata piena di attività, schiamazzi, movimento e altro improvvisamente si calmasse...E' un'ora ferma...le ombre si allungano...il sole lo puoi guardare...i colori prendono una nitidezza "morbida"...e ti bevi un bel bicchiere di vino...Mi ricordo un giorno quando, tornando da una tournée, ed era appunto quell'ora ferma, osservavo la campagna che costeggiava l'autostrada, mi riempivo gli occhi di quella calma.. ecco un contadino sul suo trattore in mezzo ai campi...che bello...e poi mi è uscita così: Ecco anch'io vorrei fare il contadino a quest'ora!...Ricordo la faccia del mio collega...poi la frase: Snob da far paura!.. Non avevo realizzato cosa avevo comunicato...un nano secondo dopo mi sono sentita come Maria Antonietta:Se non hanno pane che mangino brioches!"...chiedo umilmente scusa...

giovedì 31 marzo 2016

E tu sei ancora capace di perderti?

Ho realizzato fin da ragazza che il senso dell'orientamento per me era qualcosa di assolutamente sconosciuto e che ha sempre esercitato un potere di attrazione enorme. Mi sfugge completamente il senso di destra e sinistra, dei punti cardinali, del perpendicolare e parallelo...
Ho raggiunto presto questa consapevolezza...mi capitava di entrare in un negozio e poi uscendo non ricordavo più qual'era stata la provenienza ed immancabilmente la scelta che maturavo, convinta e sostenuta da profondi ragionamenti, invece che farmi proseguire mi faceva tornare sui miei passi.
Sono stata sempre magnanima con me stessa e mi sono sempre data un'infinità di possibilità. Sono una che, quando doveva raggiungere un posto in macchina, partiva con notevole anticipo perchè già calcolavo un qualche mio colpo di genio sulla scelta delle strade e sono sempre arrivata puntuale!
I miei figli sono passati da un iniziale sgomento ( la frase tipica era: Quando torna il papà?) per le nuove strade che scoprivo, allo scimmiottamento : Guardate in che bel posto nuovo vi ha portato la mamma...si perchè arrivava sempre il momento in cui mollavo la macchina da qualche parte e si andava a piedi.. Poi l'arrivo del TomTom...amore a prima vista...quando l'ho comprato mi è stato chiesto: a che ti serve? fai sempre la stessa strada... Bello questo è quello che pensi tu! fu la mia risposta! Ho scoperto anche che il tomtom è vivo...nonostante mi indicasse il percorso io avevo la mia idea per cui passava da un delicato:Ricalcolo...a un sempre più incazzoso R I C A L C O L O... per poi scioperare! Son sempre arrivata a destinazione con grande perplessità di molti..Una nota azienda automobilistica aveva fatto una pubblicità in cui alla fine una suadente voce poneva questa domanda: E tu sei ancora capace di perderti? ( più o meno questo diceva) mi è sempre piaciuta quella domanda perchè mi faceva sognare e mentre fantasticavo sulla capacità di perdersi in senso metaforico ricordo gli occhi della mia famiglia puntati su di me e il coretto che si è levato: TU SI!
Non lo intendevano però in senso metaforico....
Chi sono?
Arriva un momento nella vita in cui arriva la fatidica domanda: chi sono?
Di solito parte un elenco di : mi piace...
Faccio...
Il mio ruolo è...
Ho capito, ma chi sono???
Ho tentato più volte di darmi una risposta, nessuna soddisfacente. Finalmente trovo in letture sugli specchi esseni, in film come "un altro mondo", in Kung fu Panda 3, che io sono te...però sono confusa perché da tempo vengo identificata diversamente...una decina di anni fa, a seguito di un periodo difficile, per un anno circa sono andata da una psicologa... Durante una seduta le avevo detto di sentirmi come una persona che avesse vissuto da più di un secolo- sa come la tartaruga in "alla ricerca di Nemo", dico,..non l'ho visto - dice lei-
Passano due settimane e mi dice ( la psicologa)..io so chi è lei, lei è Dori...
Comincio un nuovo percorso lavorativo, il mio capo mi chiama Dori, la mia collega mi regala un peluche di Dori ( sei tu, mi dice), un altro collega dice che ho anche la sua fisionomia...
Bello sapere finalmente chi si è!
Una cosa non ho capito, ma è bello essere Dori?
Nuota e nuota...

martedì 29 marzo 2016

Consapevolezza: gestire i rapporti

C'è un'attività, piutosto noiosa, che svolgo: stirare, ma durante quest'attività dò quasi il massimo nelle mie congetture cerebrali. Di solito quando stiro trovo soluzioni che a me paiono geniali ( i membri della mia famiglia invece temono sempre le mie soluzioni, quindi quando mi vedono con il ferro da stiro in mano si dileguano come le nuvole dopo una tempesta-nota poetica-, in realtà sviluppo anche una ferocia contro chi si avvicina al lembo di tessuto appena stirato con tanto "amore"), ma la cosa più intrigante è che mi fidanzo con personaggi incredibili. Mi sono sempre piaciuti Depardieu, Reno, ma il primo che è ufficialmente diventato mio fidanzato è stato Aragorn: bello, tenebroso, coraggioso, umile, mani bellissime (io guardo molto le mani)...Poi un giorno, mentre stiravo, in compagnia di mio figlio Filippo, un colpo di fulmine, mi sono fidanzata con Leonida ( Filippo mi ha chiesto: Mamma e Aragorn?), bhè Leonida è da paura!! Così per un pò ho messo da parte Aragorn e ho annunciato il mio fidanzamento con Leonida, devo dire che tra i 300 c'era qualcun'altro di intrigante, ma non si può avere tutto...Poi è stata la volta del Dottor Watson (un pò lontano dal mio genere, ma si sa l'eccezione conferma la regola)...Mi è stato chiesto se loro lo sanno di essere fidanzati con me...che domanda...Ha importanza? No...non per me...ora mi sono riavvicinata ad Aragorn...E' da un pò che stiro guardando programmi poco edificanti...mi sto accontentando...non va bene...l'ultima volta ho visto Kung fu Panda...fidanzarmi con Po???Ho le idee confuse... devo stirare....

domenica 27 marzo 2016

Domenica di Pasqua
Sveglia da non molto, fatta colazione...per me la colazione è sacra, in generale mangiare per me è sacro...comunque chi ti vedo? Miguel Bose' con "Supe Supeman ai lov iu"...anch'io da adoloscente ti amavo Miguel, ma tu amavi Superman, l'ho capito dopo...e mentre lo guardavo sorridendo dentro, mi domandavo come mai mi piacesse cosi tanto, roba da fantasticare a occhi aperti sognando di incontrarlo,sognare che io in mezzo a tante l'avrei conquistato (ciaooo...oo..o) ...come dio solo lo sa, Timida era il mio secondo nome...di fatto non era neanche il tipo di maschio che mi avrebbe affascinato...ho sempre avuto un debole per il tipo mediterraneo...comunque sia Buona Pasqua anche a te Miguel e grazie per quel sorriso regalato a me stessa!
Supe supemen ai lov iu!!!😊
La doccia fa pensare:
Amo fare la doccia, al di la' del fatto igienico, mi rigenera sentire l'acqua...in fondo siamo fatti di acqua, saranno vibrazioni di bene che si propagano. Quando sono sotto la doccia penso, canto, ragiono. Canto... Io non ricordo mai le parole, faccio parte di quelli che sanno il ritornello ed il resto e' la..la..la
A memoria so : Papel de plata ( intillimani), una di joan armatrading ( il titolo non me lo ricordo), quella che canta Maddalena in jesus christ...
Pero' mi piace cantare!!
Il secondo pensiero e' andato alle foto "naturali" di mio papa', per cui sin da piccole io e mia sorella abbiamo una serie di foto in cui "naturalmente" sorridiamo leggendo il Topolino, siamo sedute su muretti vacillanti, ma naturali, vicino a precipizi, sempre naturali ( papino esagero!), ma l'aspetto piu' bello dopo tutti questi reportage naturali era quando il Lanzarini doveva cambiare il rullino: spesso non c'era niente da cambiare...non c'era!! Impagabili le risate...naturali...
Tentativo di connessione: l'incontro
Nell'applicarmi con dedizione alla consapevolezza ho incontrato qualcuno o qualcosa di davvero impressionante. Son li a praticare, che so, yoga o taichi o altro che richieda ascolto ed ecco che qualcuno bussa...chi è? Wow, che bel pezzo di Marcantonio... E tu chi sei??...sono l'Ego..go..go..o ( ha un vocione con tanto di eco)... Ciao Ego, che vuoi?... Sono qui..i..i per farti compiacere dei tuoi risultatii..i..i..per farti conformare agli standard e giudizio altruiii...i..i, so farmi anche piccollissimo e avere quella vocina sottile che ti sussurra all'orecchio quanto sei brava, come giudichi bene ( qui non c'è più l'eco perché si era fatto piccino... )
Ah! Simpatico... Simpatico??? Ma questo è l'origine di tutte le seghe mentali degli esseri umani.. Bello vedi un po' d'andare da un'altra parte, grazie!!
Chiudo gli occhi! Tie' l'ho fatto scappare! Ah quando prendo una decisione sono davvero bravissima! Che ci vuole? Son saggia, son giusta, vesto bene, piaccio...apro gli occhi...Ciaooo..aoo..oo..o
Tentativo di connessione nr 5
La consapevolezza e' uno stato immenso da indagare e poiché tra le mie "peculiarità " c'è quella di essere una "capocciona" decido di applicarmi... Peccato che tra le altre peculiarità ci sia quella di essere molto, ma moooltooo svanita, quindi è una bella lotta tra cercare di essere presenti a se stessi e continuamente perdersi, da montagne russe. Il fatto e' che ormai credo ai folletti della casa, si perché mentre mi perdo e ritrovo semino qua e là un po' di cose, che so, levo gli occhiali per leggere qualcosa, poi riprendo un'attività interrotta e improvvisamente mi accorgo che non ci vedo ( esagero, non è che sia proprio 'cecata, ma il panico gioca brutti scherzi), panico, appunto, ecco che vengo posseduta da mr Magoo, e cerco gli occhiali come se fossi lui, ovviamente non ricordo più dove ho posato gli occhiali, la famosa memoria a breve termine del tentetivo nr 1. Accade, allora, che realizzo di aver letto da qualche parte dell'esistenza dei folletti della casa, che spesso sono dispettosi e ti nascondono le cose... Immaginate mr Magoo che gira per casa parlando coi folletti, sono io...
Piu' che un tentativo di connessione, ho quasi il sospetto che qualcuno metta delle droghe nel mio cibo...
Tentativo di connessione nr.4
Consapevolezza, essere presenti, ascoltare. Vivere con consapevolezza il proprio corpo, consapevoli dei gesti che si compiono, abbandonare quell'aspetto meccanico per cui quando sali in macchina ti assale sempre il dubbio: avro' chiuso la porta?
Io, io, sono consapevolissima del mio corpo... Vuoi mettere anni di danza, mimo, ora di tai chi, son preparatissssima!!! Preparo la borsa per andare a lezione, mooolto presente a me stessa, metto questo... Questo...ah questo, mi serve ( devo solo andare a fare un'ora di lezione di tai chi e mi porto l'occorrente di chi va a fare una spedizione sul K2!!!), si ho tutto, qualcosa per un attimo mi distrae, torno presente a me stessa... Arrivo in palestra... Vado negli spogliatoi, levo la giacca, faccio per aprire il borsone e gia' mi si legge in faccia, la mia amica ride..." Hai dimenticato il kimono!"
Lezione vestita casual... Ecco se avessi avuto 14 anni si sarebbe detto: E' innamorata!
Avendone 50 si dice Ri.....ita, rimbambita...
Tentativo nr 4 fallito, ma con ilarita' e in fondo io mi sento innamorata!
3• tentativo di connessione
La consapevolezza, essere consapevoli. Quello stato fantastico in cui sei presente a te stesso, in cui percepisci il qui ed ora. Stato in cui percepisci la tua "moltezza". Stato in cui sei e non sei, stato in cui senti che tutto accade in maniera fluida. Io, io, io ce l'ho la "moltezza", che devo fare? Medita, occhei! Quanto? Non ti preoccupare, lascia che i pensieri scorrano, ad un certo punto ascolterai il silenzio, il vuoto e sarai nel presente! Mi piaceee. Bene, mi metto in posizione, respiro, mi abbandono... Ma tutti 'sti pensieri?? Dai lasciatemi stare... Respiro... Oddio il piede... Non lo sento piu'...' Azz che male... Allungo un po' la gamba, non sara' mica il cambio di posizione a compromettere tutto... Ecco lo sento di nuovo... Bene... Respiro...ancora pensieri...lasciali andare...bon apro gli occhi...10 minuti...solo??solo 10 minuti e tutto 'sto casino??? Bhe' pero' per iniziare 10 minuti vanno bene... 3• tentativo quasi riuscito... Brava, raccontatela pure!
Tentativo di connessione nr 2
Per sentire l'Uno devi sviluppare un senso di gratitudine e d'amore verso il prossimo. Sviluppare quella cosa meravigliosa che si chiama Empatia. Puoi formulare un tuo mantra che sprigioni energia positiva che l'universo poi ti rimanda. Occhei! Ce l'ho! Momento migliore per recitarlo? Cavolo i 45 minuti di auto che impiego ogni giorno, piu' o meno, per recarmi al lavoro. Alba, salgo in macchina, prima sento l'oroscopo della Maria Vittoria Scartozzi che, a seconda di dove piazza il mio segno, decido se ci capisce qualcosa o meno dell'astrologia, poi attacco col Mantra. Un bel mantra di amore pace e bene, e, mentre la mente vaga in un universo di pace, uno mi supera e taglia la strada. Parte il mio: allora sei proprio una testina...
Accompagnato da gesti che appartengono ad un linguaggio non verbale, ma universalmente riconosciuto. Ops, il mantra...vabbe' sei una testina ma ti voglio bene. Mah!!!
Secondo tentativo di connessione quasi riuscito... Mah!!
Tentativi di connessione:
Partita da Saint Jean Pied du port, prima tappa Roncisvalle, avvertimento: prima dell'arrivo a Roncisvalle c'e' un bivio, andare a destra e' piu' sicuro, a sinistra c'e' un sentiero con una pendenza pericolosa! Afferrato! Grazie!
Bon jour... Sorrisi... Sguardi...storie che si incontrano per poi perdersi e ritrovarsi piu' in la'... Sconosciuti con tutti la stessa meta e motivazioni diverse, accomunati da un grande senso di fratellanza universale...Fino al bivio, dove a causa di una memoria a breve termine disastrosa ho imboccato il lato sinistro con la convinzione "meglio prendere la strada sicura...'n si sa mai"
Perche' non mi e' ancora chiaro il concetto di destra e sinistra???
Dopo un centinaio di metri ho capito che era il sentiero con la pendenza pericolosa! Le mie ginocchia e i miei polpacci avevano gia' tentato di avvisarmi, niente, io cocciuta... Ormai troppo tardi, i bon jour erano diventati Ola', poi l'ultimo Bon jour, quasi alla fine di quel sentiero che ormai vivevo come una tortura e per cui le mie ginocchia stavano soffrendo, che nemmeno quando ho partorito, ( esagerata!!)
Bon jour... Ho sollevato il capo e accennato un sorriso stirato in nome di quella fratellanza di cui sopra e,appena superata la gentile coppia del Bon jour,e' partito il mio: Bon jour 'sti caxxi!!! 1• tentativo di connessione fallito!!